
- Pixies, Here me out
Il singolo settembrino della band è una bonus track dell’album Beneath the Eyrie Session (2019). Quando ripetiamo che tutto va bene c’è sempre un problema che non riusciamo ad esprimere: “Got this problem / In my life / It’s what this song is all about / Here me out”. Una canzone sul non detto e sul bisogno di essere ascoltati quando le apparenze nascondono universi incendiari.

2. Adrianne Lenker, Anything
Il territorio artistico di Adrianne Lenker è un incanto senza mostri. Ogni movimento melodico è la rievocazione di uno spaccato di vita pronto a spegnersi, fiamma debole e preziosa, che va cantata. Anything cattura stagioni strappate alle pagine dei diari, l’aria che passa tra un respiro e l’altro, i desideri arrestati sul nascere ma molto nutriti. Il passato va trattato con cura.
Leggi di più su Adrianne Lenker / Big Thief: https://www.7tracks.it/big-thief-u-f-o-f/

3. Country Feedback, Love Usually Leads to Trouble
Sembra che questo brano di Country Feedback sia stato scritto dopo un litigio furente per provare a farsela passare. Insomma canta che ti passa. Sarà bastato? Non lo sapremo mai. In compenso abbiamo un brano indie-rock dall’effetto sdrammatizzante, che cammina con il passo inevitabile di un rapporto di coppia e si attacca alle orecchie come un singolo anni ’90. Più si ascolta più si riascolta.
Leggi di più su Country Feedback: https://www.7tracks.it/country-feedback-season-premiere/

4. Porridge Radio, 7 Seconds
È indubbio che la giovane band di Brighton abbia saputo costruirsi in pochi anni un sound estremamente riconoscibile e cangiante: il timbro scivoloso di Dana Margolin attraversa brani dalle intenzioni contraddittorie dove la realtà non ha mai un’unica versione di sé da portare a galla. In 7 Seconds il non detto è la confessione della fine di un rapporto. Il corpo si ribella e si sente sprecato ma la voce non ha il coraggio di dire l’irreparabile, piuttosto preferisce annegare in un oceano di suoni confusi.
Leggi di più sui Porridge Radio: https://www.7tracks.it/porridge-radio-every-bad/

5. Bartees Strange, Boomer
Lo scorso due ottobre è uscito Live Forever, un album affascinante ed eclettico indefinibile nel genere. Live Forever è piuttosto il racconto di un’esperienza, che sfibra i contorni tra rap, industrial punk e indie rock. La narrazione di Boomer è prima confessionale (“I told my girl that I was working / that’s a lie I’m in the trap / Told my momma I was savin’ / fuck I spent that shit on wax”) poi liberatoria (“And I, I can’t even lift my hands up
That’s what we dance for lord, I’m going in / And right when I get all of my hopes up, something explodes lord / I never win”). Quella che sembra una bugia è la paura di perdere il proprio posto nella società anche se lo si è creato con la finzione. Si tace per non crollare.

6. Dehd, Desire
“Tutti i giorni sono oscure notti finché non ti rivedrò, e le notti luminosi giorni quando tu mi appari in sogno”, così scriveva Shakespeare nel suo sonetto numero 43. “These are long days, that are longer at night / Been a long day, as long as the night”, cantano i Dehd. L’amore allunga la notte, il desiderio ne colora le pieghe infinite. E così sia.

7. Thurston Moore, Siren
Una traversata lenta e circolare per ritrovarsi nel punto di partenza con molti anni in più. Dodici minuti e diciassette secondi per andare lontano, sentirsi uguali e diversi, sprofondare nel passato e inzupparsi di luce. Da un viaggio che si rispetti si torna sempre cambiati e Siren è il pezzo giusto per partire.
Leggi di più su Thurston Moore: https://www.7tracks.it/by-the-fire-thurston-moore-daydream-library-series-2020/