
“Il wabi-sabi – profondo, multidimensionale, sfuggente – è l’antidoto perfetto allo stile di bellezza pervasivo e sdolcinato che sta desensibilizzando la società americana”, scrive Leonard Koren nel libro Wabi-sabi per artisti, designer, poeti e filosofi (1994). E non è un caso che l’antica visione giapponese sia presente sotto forma di tag nel profilo Soundcloud di Clara Engel. L’arte come specchio di un divenire imperfetto e melanconico è il sottofondo di queste tredici tracce, poco vistose, notturne, cicliche come la nascita e la morte di un fiore. E la ripetizione è la cifra fondante di Their invisible hands, quasi servisse a tessere una rete intorno all’ascoltatore, che si ritrova in trappola, circondato dal riverbero ammaliante di antiche leggende.
Ogni brano fa storia a sé eppure sembra appartenere a una storia più grande, che ne tira i fili, dall’alto. Ci vuole tempo per apprezzare un racconto che viene da lontano, spesso occorre decifrare una lingua morta. Questa è la sensazione che ho avuto ascoltando Dead Tree March, Murmuration e High Alien Priest. Ma non mancano brani con una forma canzone più definita, come la leggiadra e boschiva Golden Egg,
Il testo di Golden Egg riprende le parole di WB Yeats in The Stolen Child. È il brano più rappresentativo del disco: con morbidezza nostalgica e accordi che ritornano senza mai stancarsi, cattura l’orecchio con circolarità ipnotica.
Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world’s more full of weeping than you can understand.
(The stolen child, W B Yeats)
I brani di Their Invisible Hands sono ermetici ed evocativi, simili ai raggi lunari riversati sulle onde di un maremoto. Compono una mitologia sonora e testuale, una tessitura di arpeggi e voce in cui è difficile districarsi senza restare stregati dalla lentezza e dal movimento iterativo del suono. L’uso di strumenti rudimentali e antichi come la cigar box guitar, la talharpa e il violino vichingo rende l’esperienza acustica ancora più autentica. Siamo immersi nel processo della scrittura, nel suo divenire, la forma non sembra mai definita, c’è sempre qualcosa da scoprire, ascolto dopo ascolto.
Tracklist:
- O Human Child
2. Dead Tree March
3. Golden Egg
4. Murmuration
5. Ginko’s Blues
6. I Drink the Rain
7. Cryptid Bop
8. High Alien Priest
9. Magic Beans
10. Rowing Home Through a Sea of Golden Leaves
11. Glass Mountain
12. The Party is Over
13. The Devils are Snoring