Empatie nella distanza / Nuova Playlist

Cassandra Jenkins ‘An Overview on Phenomenal Nature’

Vi spiego la nuova playlist, o almeno, ci provo. Stamattina mi sono svegliata con la sensazione che tutti i legami che ho costruito in questo periodo pandemico siano un luogo finto, già proprio così. Una risacca distante che mi ha illuso di essere vicina a volti o persone che non vedo da giorni, a volte mesi. Mi sono chiesta cosa vogliano dirmi davvero quei volti nello schermo con cui a volte converso, o quelle voci al telefono, di persone che amo ma che da troppo tempo non posso stringere con regolarità. Poi ho pensato che se l’intangibile è finto anche la musica dovrebbe esserlo, quindi no, inconsistenza=assenza non un’equazione esatta. A volte provare empatia per il distante rafforza fili emotivi invisibili, gli stessi che ci tengono in piedi in alcune giornate instabili e solitarie. Quindi viva quello che non si vede ma che ci tocca, in qualche modo.

Queste sette canzoni parlano di lontananza e desiderio. Lo fanno tutte in modo diverso, a volte trasversale. Ho scelto quattro nuove uscite (Haim, Cassandra Jenkins, Japanese Breakfast, The Weather Station), un singolo di qualche anno fa (Night Shift di Lucy Dacus) e due ristampe a cui tengo molto (Please to Meet Me dei The Replacements e Summertheet dei Wilco). La musica addolcisce la pillola delle emozioni non vissute e a volte dice molto di come ci sentiamo. Proviamo ad essere più morbidi con noi stessi allora, anche se a volte come canta Michelle Zauner (Japanese Breakfast) “I can feel the night passing by like a mistake waiting for me / Posso sentire la notte che passa come un errore che mi aspetta”.

In tutte le distanze c’è un pezzo che manca, una foto che cerca la sua metà strappata. E forse un po’ tutti sentiamo vere le parole del bellissimo brano della Jenkins, Michelangelo: “I’m a three legged dog / Sono un cane con tre gambe, Workin with what I got / faccio quello che posso con quello che ho, & Part of me will always be / e una parte di me / Looking for what I lost / guarderà sempre a ciò che ho perso” .

Martina Tiberti

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